Agenti AI e Customer Experience: Come gli Agenti Digitali Stanno Cambiando il Volto delle Aziende

Agenti AI e Customer Experience: Come gli Agenti Digitali Stanno Cambiando il Volto delle Aziende

17.11.2025

Di Alessandro Mirani

L'intelligenza artificiale sta attraversando una trasformazione senza precedenti; da strumento passivo di automazione, ora si configura sotto forma di agente autonomo, capace di stabilire e gestire relazioni complesse con i clienti. Questa evoluzione rappresenta molto più di un semplice avanzamento tecnologico; è una rivoluzione nel modo in cui le aziende interagiscono con i loro stakeholder, creando esperienze personalizzate su scala impossibile da raggiungere con le risorse umane tradizionali.​

Gli agenti digitali moderni vanno oltre i chatbot addestrati a rispondere con script predefiniti. Sono entità, appunto, intelligenti, che apprendono continuamente dalle interazioni, riconoscono il contesto, prendono decisioni più autonomamente e sviluppano quello che potremmo definire una "personalità digitale", capace di riflettere i valori dell'azienda che rappresentano. Questa capacità di operare con elevati livelli di autonomia sta ridefinendo il concetto stesso di customer experience, introducendo una dimensione di scalabilità e personalizzazione simultanea.​

Dalla Tecnologia alla Personificazione: Gli Agenti AI Come Attori Autonomi

La distinzione tra i tradizionali chatbot e gli agenti AI moderni è fondamentale. Mentre i chatbot si basavano su script predefiniti e "alberi decisionali" con capacità di apprendimento nulle o minime, gli agenti AI contemporanei utilizzano machine learning e modelli probabilistici che consentono loro di apprendere da ogni singola interazione, sviluppando una consapevolezza del contesto e la capacità di prendere decisioni autonome.​

La ricerca suggerisce che esistono due possibili interpretazioni: gli agenti AI possono essere percepiti come oggetti per facilitare le interazioni tra umani, oppure come veri e propri attori dotati di intenzionalità e capacità di influenzare autonomamente le dinamiche relazionali. Quando un agente AI viene percepito come attore autonomo, gli utenti tendono ad attribuirgli maggiore responsabilità nelle decisioni e a sviluppare risposte sociali più articolate.​

L'architettura di un agente AI moderno è sofisticata e multi-livello. Il processo inizia con l'utente che comunica attraverso un comando (spesso chiamato "prompt"), elaborato utilizzando un template che struttura le istruzioni. L'agente collabora con un Large Language Model (LLM, potete vedere l'articolo dedicato) per l'elaborazione del messaggio e può accedere a moduli esterni come strumenti per azioni specifiche o memoria per archiviare informazioni.​

Gli agenti AI possono essere categorizzati in sette tipologie principali:

  1. agenti riflessi semplici che rispondono direttamente agli stimoli;
  2. agenti basati su obiettivi che selezionano la soluzione ottimale;
  3. agenti gerarchici strutturati su più livelli; 
  4. agenti basati sull'utilità che prioritizzano azioni in base al beneficio;
  5. agenti riflessi basati su modelli che prevedono e adattano azioni;
  6. agenti di apprendimento che migliorano le prestazioni nel tempo attraverso l'esperienza;

E il settimo? Esistono sistemi multiagente dove più agenti collaborano; se volessimo considerarli una categoria a sé, potremmo avere problemi un domani, poiché è probabile che in futuro la maggior parte dei sistemi di questo tipo integrerà il meglio di tutte le sottocategorie disponibili. Per ora, però, non corriamo ancora troppo avanti e limitiamoci a considerare i sistemi multiagente come la settima tipologia di agente.

La Rivoluzione della Customer Experience

Ora che conosciamo quali tipi di agenti AI esistono, possiamo capire in che modo offrono capacità di "personalizzazione di massa autentica" alle imprese. Mentre le strategie di marketing tradizionali segmentano i clienti in categorie ampie, gli agenti AI analizzano in tempo reale dati individuali per creare esperienze uniche per ciascun cliente, mantenendo la capacità di gestire migliaia di interazioni simultanee.​

La ricerca ha dimostrato che quando gli agenti AI costruiscono relazioni profonde con i clienti attraverso empatia e emozione, il grado di soddisfazione e fedeltà può aumentare significativamente. Il concetto di "Feeling Economy" sottolinea che l'AI deve rispondere ai bisogni emotivi dei clienti. Costruire relazioni basate sulla fiducia può migliorare significativamente l'esperienza dell'utente, portando gli utenti a tornare al brand.​

Tuttavia, alcuni ritengono che gli agenti AI presentino più rischi in termini di credibilità delle interazioni, rispetto al livello di empatia autentica che riescono a garantire (comparati a degli agenti umani).​

Il modello più efficace che sta emergendo non prevede la sostituzione completa degli operatori umani, ma una collaborazione sinergica. Gli agenti AI sono impiegati, quindi, per ridurre il tempo dedicato a compiti ripetitivi e ad aumentare la produttività del personale, permettendo agli agenti umani di concentrarsi su compiti più complessi.​

Un esempio emblematico è Klarna, società bancaria svedese, dove più dell'80% dei dipendenti utilizza l'assistente interno KIKI, che risponde a oltre 2.000 domande al giorno. L'azienda ha adottato un modello ibrido dove gli agenti umani gestiscono compiti complessi mentre gli agenti AI gestiscono attività ripetitive. L'azienda ha riportato una riduzione significativa delle perdite nette nel secondo trimestre del 2023, da 78 milioni di euro circa a meno di 1.​

Per concludere, possiamo dire che gli agenti AI generano 4 tipologie di valore: 

  • Valore informazionale: la capacità di raccogliere dati ricchi sulle preferenze dei clienti per adattare servizi;
  • Valore transazionale: l'assistenza ininterrotta che ottimizza costi operativi e fornitura di servizi;
  • Valore strategico: che aiuta a competere attraverso contatti massificati e individualizzati simultaneamente;
  • Valore trasformativo: che rappresenta il passaggio a un modello centrato sul processo digitale.​

Le Sfide della Personificazione: Rischi e Governance

Come anticipato, l'aumentata autonomia degli agenti AI introduce anche delle sfide. Una di queste è il cosiddetto "problema dell'agente": quando gli obiettivi dell'agente AI e del principale (l'organizzazione o il cliente) non sono allineati, e quando è difficile o costoso verificare cosa l'agente stia effettivamente facendo.​

I rischi di agency derivano da due fonti principali: differenze tra gli obiettivi del principale e dell'agente, e asimmetrie informative derivanti dalla mancanza di trasparenza sulle operazioni dell'agente. Il livello di allineamento varia a seconda di fattori come se l'artefatto AI è stato costruito internamente o da terze parti, la natura degli accordi contrattuali, se è stato sviluppato per processi specifici o generici, e i dati utilizzati per l'addestramento.​

La mancanza di trasparenza può essere attribuita a tre fattori principali: Algoritmi difficili da interpretare, specialmente i modelli di reti neurali profonde che sono quasi impossibili da comprendere; Mancanza di trasparenza sulle fonti di dati, specialmente con la proliferazione di dispositivi IoT e il progresso nell'apprendimento della rappresentazione; Velocità e capacità computazionale che rendono le operazioni virtualmente impossibili da verificare.​

Per affrontare questi rischi, è essenziale sviluppare framework di governance dell'AI che includano:

  • Modellazione esplicita delle attività eseguite dall'AI, per tracciare l'uso dell'AI nei processi;
  • Modellazione esplicita delle attività di sviluppo e addestramento, con particolare attenzione ai dati di addestramento e alle loro fonti;
  • Modellazione esplicita dei collegamenti tra sviluppo, addestramento e applicazione dell'AI, per tracciare gli ambienti ai quali un artefatto AI è esposto.​

Altri aspetti cruciali emergono dal lato cybersicurezza, privacy dei dati, questioni etiche e regolamentazione come elementi chiave dello sviluppo responsabile. Samuel Fosso Wamba sottolinea che gli agenti AI non possono raggiungere il loro pieno potenziale se non sono completamente integrati nei flussi di lavoro aziendali.​

Alcuni ricercatori hanno già segnalato preoccupazioni sulla privacy e sicurezza dei dati. Gli agenti memorizzano grandi volumi di informazioni personali, creando problemi di sicurezza se i dati non vengono gestiti in modo trasparente. Inoltre, mantenere gli agenti continuamente rilevanti richiede sfide logistiche e spese finanziarie significative.​

Man mano che gli agenti AI evolvono incorporando capacità avanzate come riconoscimento emotivo, ragionamento contestuale e apprendimento adattivo, la transizione ad agenti autonomi e cognitivi ridefinirà le dinamiche competitive, richiedendo alle aziende di investire in literacy sull'AI e in pratiche etiche per garantire un'implementazione sostenibile.​

L'emergere di agenti AI personificati e autonomi sta cambiando fondamentalmente non solo come le aziende interagiscono con i clienti, ma anche la natura stessa dell'identità aziendale. Quando un agente digitale diventa l'interlocutore principale per migliaia di clienti, sviluppando relazioni personalizzate attraverso centinaia di interazioni, questo agente diventa il volto dell'azienda.​

Conclusioni: Ripensare il Volto dell'Azienda

Le aziende che hanno implementato agenti AI avanzati riportano riduzioni significative dei costi operativi, miglioramenti nella soddisfazione del cliente e capacità di scalare la personalizzazione in modi precedentemente impossibili. Tuttavia, queste opportunità sono accompagnate da responsabilità sostanziali: sviluppare framework di governance robusti, mantenere trasparenza sulle capacità e limitazioni, e garantire l'allineamento continuo degli obiettivi.​

Il modello che emerge non è quello di sostituzione totale, ma di sinergia ibrida sofisticata dove agenti AI e umani collaborano. Gli agenti AI eccellono nella gestione di interazioni su larga scala, nell'analisi di pattern complessi, nella consistenza e disponibilità continua. Gli esseri umani rimangono insostituibili per situazioni che richiedono empatia genuina, creatività, giudizio etico complesso e navigazione di ambiguità culturali.​

Guardando al futuro, settori non completamente tecnologizzati come agricoltura, educazione o industria tessile presentano un grande potenziale. Man mano che gli agenti AI diventano più sofisticati, assisteremo a una ridefinizione ancora più profonda di cosa significhi "servizio al cliente" e di come le organizzazioni costruiscono relazioni con i loro stakeholder.​

Il volto delle aziende sta diventando un mosaico complesso di intelligenza umana e artificiale, dove la linea tra i due diventa progressivamente più sfumata. Il successo non sarà determinato dalla scelta tra umano o artificiale, ma dalla capacità di orchestrare entrambi in un'esperienza coerente, autentica e profondamente personalizzata che onora sia l'efficienza della tecnologia che l'umanità delle relazioni commerciali.

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